A fronte della necessità, emersa fin dall’inizio degli anni novanta (1991), di aprire al territorio la Struttura Residenziale, allo scopo di stimolare il rapporto tra i sigg. Ospiti accolti, le loro famiglie e la società civile (istituzioni locali, associazioni, volontari, cittadini, ecc.), si è ritenuto di individuare una forma di aggregazione “pubblica”, rivolta principalmente alle persone anziane accolte nella struttura, ma che potesse coinvolgere, in qualche modo, tutta la cittadinanza.
Allora, il Consiglio di Amministrazione e la Direzione della Struttura Residenziale, insieme a due volontari che componevano il Comitato di Gestione della Biblioteca Comunale di Pontelongo (che organizzavano rassegne di “video cinema” all’interno della Biblioteca stessa), valutavano di strutturare come “strategia aggregante” , una rassegna cinematografica all’aperto, rivolta sia agli anziani ospiti che a tutti i cittadini interessati.
Il primo luglio 1999, allora, prendeva avvio l’iniziativa “Cinema in Giardino”, la cui denominazione si riferiva al fatto che lo spazio fisico in cui avevano luogo le proiezioni era costituito, per l’appunto, dal giardino esterno della Struttura Residenziale per Anziani, aperto all’accesso di tutto il pubblico.
L’Amministrazione della Struttura “A. Galvan” ha da subito coinvolto l’Amministrazione Comunale di Pontelongo, in primis l’Assessorato alla Cultura, via via sempre più presente come soggetto sostenitore e anche finanziatore dell’iniziativa.
Altro partner importante, per sostenere con un proprio contributo economico le spese pubblicitarie, la Banca di Credito Cooperativo – BCC- di Piove di Sacco, e per il servizio “Bar del Cinema” si è pensato di coinvolgere i volontari del bar del patronato, includendo così tra i soggetti attivi dell’iniziativa, anche la Parrocchia “S. Andrea” di Pontelongo.
Il primo film proiettato era “La vita è bella”, di e con Roberto Benigni, film vincitore di molti premi, tra cui un Premio Oscar, che portò quasi quattrocento persone paganti al cinema.
Dopo quasi vent’anni, pertanto, ritornava a Pontelongo il cinema “su pizza” (pellicola) e da quell’anno la rassegna, che prevede la proiezione di sei film, si è costantemente ripetuta, con una buona presenza di pubblico (circa 1.900 presenze paganti all’anno), fino ad oggi.
Ovviamente, il Comune di Pontelongo, competente a definire i prezzi del biglietto, ha sempre proposto un prezzo popolare e promozionale (oggi il biglietto costa 2 € e per i minori di anni 14 l’entrata è gratuita) per poter assistere alle proiezioni.
Nel 2008, l’iniziativa “Cinema in Giardino” ha compiuto i suoi primi dieci anni, festeggiati pubblicamente alla presenza dell’affezionato pubblico.
L’organizzazione della rassegna ha sempre tenuto a presentare un programma di cinema autorale, pur non elitario, che potesse coniugare le necessità di un pubblico prevalentemente costituito da persone anziane o, quanto meno adulte, senza però trascurare un cinema di qualità per famiglie, dedicando, ad ogni rassegna, almeno due film all’animazione e ai disegni animati, rivolta specificamente ai bambini.
Si è dato così più spazio ad un tipo di cinema che potesse essere di stimolo a riflessioni e, talvolta, a discussioni, sui temi più attuali e più controversi della nostra contemporaneità, tentando anche di evitare di riproporre film connotati unicamente dal cosiddetto “successo di pubblico”, spesso presentati dai Comuni circostanti nelle rassegne estive, cercando, se non proprio di creare una nicchia, di individuare film meno commerciali.
L’integrazione della Struttura con il suo “territorio”, il coinvolgimento diretto delle istituzioni, pubbliche e private in questo presenti (Comune, Istituto di Credito, Associazioni di Volontariato, Parrocchia, Pro Loco), hanno costituito due dei principali obiettivi sempre perseguiti che, oggi, possono dirsi conseguiti, così come oggi possiamo ritenere di aver concorso a promuovere la realizzazione di una iniziativa socio-culturale importante per un paese che non dispone più da anni di una sala cinematografica e che può, così, contare su una importante forma di aggregazione sociale e culturale, conseguendo così anche un obiettivo di “marketing sociale”, strategico per la collocazione del “Centro Servizi”, aperto anche alle istanze culturali e non solo a quelle assistenziali proprie, con un diretto aumento del prestigio dell’Istituzione che gestisce il Centro medesimo, ribadendo la vocazione del “Centro” ad estendere il più possibile il proprio ambito di servizio rivolto alle persone.