Le attività di animazione culturale in cdr mirano ad esplorare un senso comune insieme agli ospiti e ad elaborare nuovi significati del vivere.
Assumono perciò significato particolare le iniziative che vedono il coinvolgimento del territorio: l’anziano non deve più viversi od essere vissuto in base alle proprie carenze, ma come persona capace di progettualità.
Gli anziani, quindi, non come individui isolati, ma come mondi vitali di condivisione.
Il contatto intergenerazionale arricchisce, genera novità, movimento, progettualità, socialità. Si offre alle relazioni la possibilità di trasformarsi in strutture evolutive, si attuano pratiche sociali che promuovano l’esercizio della cittadinanza: esercizio fondamentale per qualsiasi età.
La comunità locale, e a maggior ragione la scuola, che della comunità locale è parte importante, diventa soggetto privilegiato per creare contesti di dialogo tra giovani ed anziani. Si lavora “sulla soglia” della cdr: mescolare, contaminare, ibridare storie e vissuti per generare dialogo e scambio generativi, arricchenti, stimolanti.
Nel corso dell’anno, si valorizza il vissuto degli ospiti stimolandoli a raccontarsi in incontri con i ragazzi delle Scuole Medie, privilegiando così la relazione anziché la misurazione dei limiti.
Si risvegliano risonanze affettive, attraverso lo stimolo all’immaginazione e alla ricostruzione collettiva.